Il Dio di Gesù
Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare.Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare:«Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio».E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell’uomo».
E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea (Marco 1, 21-28).
Cercare di conoscere l’ambiente, lo stile di vita e le situazioni storiche in cui Gesù ha operato ci aiuta ad approfondire e comprendere il suo messaggio. E’ questo l’obiettivo che si pone il libro di Adriana Destro e Marco Pesce “L’uomo Gesù”. Il racconto di Marco 1, 21-28 ci parla dell’inizio dell’attività pubblica di Gesù e del suo primo “miracolo” in un contesto e in un luogo ben preciso: la sinagoga di Cafarnao.
Gesù, dopo il periodo di sequela di Giovanni Battista e dopo una profonda elaborazione interiore circa la sua missione (il periodo del deserto) fa la scelta di abbandonare tutto e vivere come itinerante. Inizia la sua vita di predicazione nei villaggi intorno al lago di Galilea dove incontra i primi discepoli che lo seguono. Pietro ospita lui e il piccolo gruppo nella sua casa a Cafarnao.
E’ possibile che la moglie e la suocera non fossero molto contente dell’invasione e fossero anche preoccupate della prospettiva che Pietro si allontanasse dalla famiglia e dal lavoro. Gesù “guarisce” la suocera, ma forse, più che risanamento da una malattia è un coinvolgimento della donna nella sua missione. Ha l’aria di un racconto di vita reale quotidiana e familiare.
Cafarnao all’epoca di Gesù era un grande insediamento situato tra il lago di Tiberiade e la romana “via Maris”, la grande carovaniera verso la Siria. Vi era il presidio di una guarnigione romana con un centurione che la comandava, un posto di dogana, una sinagoga, una zona cimiteriale. Il sito, che ebbe il massimo sviluppo nel IV e V secolo, fu abbandonato sin dall’VIII secolo e andò in rovina. Alla fine del 1800 divenne proprietà dei francescani e, in parte, del Patriarcato greco-ortodosso. Sono poi iniziati gli scavi archeologici che hanno messo in evidenza parte delle costruzioni e la planimetria del villaggio. Continua a leggere