Relazioni comunitarie
Se il tuo fratello commette una colpa, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all’assemblea; e se non ascolterà neanche l’assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo. In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro». (Matteo 18, 15-20).
Il brano che la liturgia cattolica ci propone, in questa 1a domenica di settembre, fa parte del cap. 18 che racchiude tutta una serie di esortazione per la comunità di Matteo.
Come spesso accade, probabilmente queste parole non sono state dette da Gesù nell’ordine cronologico con cui le leggiamo, ma il messaggio è stato trasmesso in più occasioni di incontro con i discepoli e i fedeli della Palestina.
Credo sia importante aggiungere una piccola annotazione: alcuni testi aggiungono dietro le parole “se qualcuno pecca” le parole “contro di te”. Sono traduzioni diverse, ma se se accetta la seconda versione la prospettiva potrebbe cambiare riducendo, se così si può dire, il problema tra due persone che sono invitate a risolvere la questione ricorrendo eventualmente all’autorità disciplinare giudaica.
Però alcuni codici, secondo il Fabris più autorevoli, come il Sinaitico ed il Vaticano oltre ad alcuni scritti copti e autori antichi si limitano alle parole”se qualcuno pecca”. Continua a leggere