“Ma voi…” – ma noi… Chi è Gesu’ per noi?
Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti». Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno. E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà (Marco 8, 27-35).
Marco è un buon catechista: ricostruisce e racconta la vita di Gesù in modo da stimolare crescita nella fede da parte della sua comunità; con il metodo classico dei maestri antichi: mette in bocca a Gesù la domanda e in bocca al “capo” dei discepoli la risposta giusta, come a dire “ecco quello che davvero dovete credere!”.
La domanda è quella che tutti e tutte ci siamo fatti/e più di una volta, a mano a mano che ci addentravamo nello studio della Bibbia: chi è Gesù per me? Nei tre Vangeli sinottici troviamo lo stesso brano in forma pressoché identica (Mt 16,13-23 e Lc 9,18-22): domanda e risposte che erano evidentemente molto importanti per le prime comunità. E per Gesù, come per chiunque, è importante essere riconosciuto: il riconoscimento ti fa star bene, ti dà la misura dell’efficacia di quel che stai facendo e seminando intorno a te.
Cosa stava facendo Gesù?
Stava insegnando, con gesti e parole, la condivisione e la responsabilità. Il capitolo 8 comincia con un’oceanica merenda, resa possibile dalla condivisione di quel poco che ciascuno ha con sé, e si conclude con l’invito a portare la propria croce personale sulle orme di Gesù, che ha portato la sua fino alla morte. Continua a leggere