La purezza del cuore
Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame – quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini» […] Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo» […] «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo» (Marco 7, 1-8.14-15.21-23).
Il movimento delle piccole comunità di cristiani si sta allargando e aprendo verso il mondo pagano, non senza timori, polemiche e lacerazioni. La stessa comunità da cui ebbe origine il vangelo di Marco negli anni 70 d.C. era composta in prevalenza da cristiani di origine pagana.
Questo brano sulla purità e il vero culto a Dio è stato inserito tra i racconti di guarigioni compiute sul lago di Genezaret e il racconto (redazionale) del viaggio di Gesù in terra pagana.
Chiaro l’intento polemico-apologetico di Marco rispetto ai “custodi della legge”: le folle conoscono poco la legge eppure riescono ad incontrare Gesù e il suo messaggio, i pagani non la conoscono affatto ma, attraverso Gesù, aprono i loro cuori alla fede nel Dio d’Israele. Paradossalmente chi ha più difficoltà sono proprio coloro ai quali la legge è stata rivelata, coloro che meglio ne conoscono le sottili e pedanti interpretazioni.
Il brano di Marco è composto di tre parti: domande polemiche dei farisei rispetto a regole di purità, risposte polemiche di Gesù, dialogo di con la folla e con i discepoli.
La critica dei farisei e degli scribi riguarda un comportamento concreto dei discepoli. Essi prendono il cibo, cioè consumano i pasti, senza lavarsi prima le mani. Naturalmente il rimprovero non tocca una semplice usanza igienica, ma un uso cultuale-levitico: le prescrizioni a questo riguardo tendevano ad applicare ai laici le norme di purità rituale imposte ai funzionari del culto. Continua a leggere