15^ Domenica del T.O.

Un tirocinio di vita nuova

Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. E diceva loro: «Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro». E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano (Marco 6, 7-13).

E’ un brano difficile, a mio parere. Non tanto per la radicalità del messaggio di Gesù, che i Vangeli ci testimoniano a ogni pagina e alla quale siamo ormai abituati, direi serenamente indifferenti, al di là forse dell’ammirazione estetica per la coerenza del profeta.

E’ difficile, secondo me, perché, a differenza della dottrina cattolica che vede nei discepoli di Gesù il nucleo originario del clero e della gerarchia, io ci vedo invece un invito preciso a ogni discepolo e a ogni discepola, a ogni uomo e a ogni donna che professino di voler vivere da cristiano e da cristiana.

Una pratica decisiva

Dice Marco (come anche Matteo 10,9-15 e Luca 9,1-6) che Gesù li mandava a predicare e a guarire, ad annunciare la buona notizia del Regno e a invitare la gente a fare penitenza, come segno tangibile del cambiamento di vita scelto.

Li mandava “a due a due” (solo Marco lo sottolinea), così si sostenevano nel compito e, andando, si scambiavano emozioni e parole, aiutandosi a vicenda ad approfondire e radicare le motivazioni del loro andare.

Mi sembra l’avvio di una pratica decisiva: un “passaparola” che, a poco a poco, coinvolgerà altri e altre e li/le motiverà a mettere a disposizione le proprie case, i propri averi, le proprie intelligenze, dando così vita alle piccole comunità domestiche di cui troviamo testimonianza nel libro degli Atti e nelle Lettere, non solo quelle di Paolo.

Solo uomini malati di potere, di ricchezza e di dominio, hanno potuto inventarsi e imporre il “sacramento dell’ordine”, addebitando a Gesù un progetto gerarchico che gli era completamente estraneo e che solo il mercimonio con l’imperatore di Roma ha reso possibile e duraturo nel tempo. E’ ora di smascherarlo e di abbatterlo, come la statua di Nabucodonosor nel sogno di Daniele… Continua a leggere