Profeti in casa nostra
Partito quindi di là, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. Si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando (Marco 6, 1-6).
Gesù «non poté operare nessun prodigio» tra questa gente (v. 5). È il primo caso di sconforto e d’impotenza manifestato nel Vangelo di Marco, tanto da spingere il Nazareno ad affermare: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua» (v. 4).
Un punta negativa di incredulità conclude questa sezione di Marco. Come fa notare la professoressa Clementina Mazzucco, «Anche questi concittadini fanno parte del gruppo di coloro che guardano ma non sanno vedere, ascoltano ma non sanno capire: un pericolo, quindi, che non tocca soltanto chi è sempre stato lontano dal vero Dio, come i Geraseni, ma anche, e forse soprattutto, coloro che invece hanno addirittura famigliarità con Gesù, che credono di conoscerlo bene. Costoro … non riescono ad ammettere che manifestazioni divine e messianiche possano verificarsi in una realtà tanto quotidiana e modesta quale è quella del Gesù che svolge l’umile lavoro dell’artigiano, che vive in una famiglia normale una vita normale: come può il divino conciliarsi con un umano così banale? Come può un seme così piccolo produrre una pianta tanto grande? È il mistero del Regno che sfugge ai più» (C. Mazzucco, Lettura del Vangelo di Marco, Zamorani editore, Torino 1999, p. 78).
Nella sinagoga si scandalizzavano di lui: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?» (vv. 2-3). Continua a leggere