Alzare gli occhi al cielo
Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta». Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste (Luca 9, 11-17).
Gesù è in Galilea, la folla lo sta seguendo ed egli parla loro del “Regno di Dio”: per lui vivere nel Regno vuol dire sentire la presenza amorevole e costante di Dio che ha creato e sostiene in ogni istante la terra, ricca di beni che possono garantire la sopravvivenza e una vita piena per tutti. Il Regno di Dio è realizzabile qui e ora a condizione che sia praticata la giustizia e la fratellanza.
Scrive Alex Zanotelli: “Yahvè sogna per il suo popolo un’economia di uguaglianza dove i beni sono a beneficio dei tanti che per essere realizzata però ha bisogno di una politica di giustizia. Questo Sogno è l’espressione di una fede in Yahvè come il Dio non del sistema ma delle vittime del sistema: gli oppressi, gli schiavi… È questo il Regno che Lui annuncia in quella Galilea schiacciata dall’imperialismo romano. Come Mosè, uscito con il suo popolo dall’economia imperiale di Faraone, nel deserto “prova” la fede del suo popolo nel gran sogno di Dio. La storia della manna nel deserto è una parabola dell’economia alternativa (Es. 16). Per prima cosa ogni famiglia è invitata a raccogliere solo quello che occorre per il proprio bisogno, secondo quel pane non può essere accumulato”. Continua a leggere