La luce e l’ombra
Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia”. Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all’entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo”. Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto (Luca 9,28-36).
Questa pagina di Vangelo che troviamo anche in Marco e Matteo, sembra voler essere un assaggio di fiducia in un momento delicato per i discepoli. Essi devono dunque prepararsi allo sconforto e al disorientamento che assalirà i loro cuori.
Si sta profilando all’orizzonte una sconfitta: Gesù, le donne che lo seguivano fin dal principio e i discepoli, vanno verso giorni amari e difficili. Non si tratta poi di pensare che siano di fronte ad una cronaca di un fatto avvenuto così come viene descritto. Ci viene trasmesso un quadro teologico, una costruzione letteraria che riflette il vissuto e la fede della comunità di Luca.
Forse non è un caso che l’episodio qui narrato è inserito da tutti e tre i “sinottici” dopo il primo annuncio della passione. Dunque chi potrà seguire questo Gesù che ormai trova opposizione ovunque e contro il quale il potere sta affilando le armi?
Come avevano fatto i discepoli della prima ora e le discepole a superare lo scandalo del loro maestro condannato a morte? Si può essere discepoli/e di un perdente?
Queste inquietudini avevano certamente attraversato il cuore del “gruppo” di Gesù. Forse lo stesso Gesù più volte aveva dubitato di poter far fronte a tanta difficoltà, ma era riuscito, alla fine, ad andare fino in fondo. E, lentamente, nel cuore dei discepoli si era fatta strada una convinzione: questo Gesù perdente, questo Gesù rifiutato e crocifisso, Dio non lo ha abbandonato. Continua a leggere