Fare chiarezza
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, (…) Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva:
«Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete, perché riderete.
Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando
e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo.
Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli.
Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione.
Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete.
Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti (Luca 6,17.20-26).
L’annuncio dell’evangelo ai poveri
E’ il tema centrale della predicazione in Luca: come i poveri sono proclamati beati, così ai ricchi viene indirizzata la minaccia dei guai. Questa contrapposizione è caratteristica esclusiva in Luca: il distacco dalla ricchezza è condizione necessaria per seguire Gesù (Luca 9,57-62) e Gesù lo dice anche al ricco notabile che lo interroga (Luca 18,22).
Al tempo di Gesù (e di Luca) i ricchi erano coloro che possedevano tesori di grande valore oppure grandi possedimenti terrieri: erano una piccola cerchia di dominatori. Gesù pone un aut aut tra Dio e mammona (la ricchezza): bisogna scegliere!
L’annuncio del Regno di Dio viene fatto ai poveri, mentre sui ricchi viene espresso giudizio di condanna. E’ vero che il messaggio è diretto a tutti, ma esso privilegia i poveri, gli affamati, i sofferenti, i perseguitati, cioè le stesse categorie che sono al centro del Magnificat, che l’evangelista mette in bocca a Maria (Lc 1,48-53), e a cui Gesù ha rivolto l’attenzione fin dall’inizio della sua missione. Per essere beati, benedetti e partecipi del Regno, bisogna rinunciare a ricchezze, potere e privilegi! Interessanti le riflessioni di José Comblin, teologo della liberazione:
“Il vangelo si rivolge ai poveri perchè sono loro ad essere chiamati a liberare l’umanità. Non dominano e perciò possono essere liberi.(…) Sono questi che costituiscono il popolo con la loro parola, la loro testimonianza, le loro azioni collettive, la loro volontà di libertà. La liberazione dell’umanità non viene dall’alto verso il basso, ma viceversa. (…) Per Gesù il conflitto non è tra religioni, ma fra due classi, quella dei dominatori e quella dei dominati. (…) La dominazione personale, di gruppo, strutturale è il peccato esistente dalle origini dell’umanità. Gesù viene a liberare gli esseri umani dalla schiavitù del peccato. Il potere è la grande tentazione: anziché essere servizio, si trasforma in dominazione. Gesù è libero dal peccato perchè non domina, non accetta alcuna forma di dominazione” (Adista 11 del 6/02/2010). Continua a leggere