2^ domenica di Avvento

Voce che grida nel deserto…

Nell’anno decimoquinto dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: “Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!” (Luca 3, 1-6).

Luca colloca la figura di Giovanni Battista e la sua attività in un contesto temporale e spaziale ben preciso indicando i luoghi in cui operava e chi deteneva il potere politico e religioso in quegli anni.

Nel capitoli precedenti aveva anche definito la genealogia e la storia della nascita di Giovanni in parallelo a quella di Gesù. Anche per i libri di altri profeti nella storia di Israele l’incipit è quello della localizzazione storica con l’indicazione dei responsabili del potere come possiamo vedere ad esempio in Isaia 1,1, Geremia 1,1-3, Osea 1,1, Amos 1,1.

Giovanni inizia a predicare nel deserto e nella regione meridionale del Giordano nell’anno 28 o 29 (Tiberio fu imperatore dal 14 al 37). La Palestina dall’anno 63 prima di Cristo era sotto il pesante dominio dell’impero romano e la gestione del potere locale era confusa, i governanti erano asserviti ai conquistatori, erano corrotti e feroci nel reprimere le frequenti sommosse locali.

Ponzio Pilato, Erode, Filippo, Lisania, le figure politiche citate da Luca, non erano certo illuminate. Anche i responsabili religiosi, i sommi sacerdoti Anna e suo genero Caifa, erano coinvolti in una serie di intrighi e di lotte per mantenere il loro potere legato al ministero e al tempio.

In questa situazione di degrado “la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto…”.

La prima riflessione che emerge è che la parola di Dio, oggi come allora, non si fa sentire nei palazzi del potere e nemmeno nei luoghi sacri e nel tempio, ma nel deserto, tra la gente, nella vita di tutti i giorni, nella natura. Continua a leggere