29^ domenica del T.O.

Pregare oggi?

Propose loro ancora questa parabola per mostrare che dovevano pregare sempre e non stancarsi: «In una certa città vi era un giudice, che non temeva Dio e non aveva rispetto per nessuno; e in quella città vi era una vedova, la quale andava da lui e diceva: “Rendimi giustizia sul mio avversario”. Egli per qualche tempo non volle farlo; ma poi disse fra sé: “Benché io non tema Dio e non abbia rispetto per nessuno, pure, poiché questa vedova continua a importunarmi, le renderò giustizia, perché, venendo a insistere, non finisca per rompermi la testa”». Il Signore disse: «Ascoltate quel che dice il giudice ingiusto. Dio non renderà dunque giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui? Tarderà nei loro confronti? Io vi dico che renderà giustizia con prontezza. Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?» (Luca 18, 1-8).

In questo brano compaiono due figure: il giudice iniquo ed una vedova. In Israele la vedeva, gli orfani, la donna sola erano considerate persone bisogne di tutela. Ecco perché viene evidenziato l’autorità ed il potere del giudice maschio. La vedova però non demorde ed insiste.

Allora questo giudice decide di rendere giustizia alla vedova per non essere più importunato, non per timore di Dio o senso del dovere. E’ un rapporto tra una cittadina ed un giudice che potrebbe benissimo esserci oggi.  E qui Gesù evidenzia il contrasto fra il comportamento del giudice e Dio: totalmente diversi. Dio fa giustizia prontamente, per usare un linguaggio giuridico.

Però, a mio modesto avviso, è importante ricordare le prime parole del brano: “Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre senza stancarsi”. Ecco l’importanza della preghiera… Ma come pregare e quando pregare? Continua a leggere