Spezzate la vostra vita in disponibilità reciproca
Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua (Marco 14, 12-16).
Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio». E dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi (Marco 14, 22-26).
La cena di Bethania apre il cuore del Vangelo, inaugura la pagina centrale della vita di Gesù, quella da cui è partita la riflessione delle prime comunità su di lui e sul senso della sua vita: passione, morte e resurrezione.
Come quasi sempre accade per martiri e profeti: se non fossero perseguitati ed eliminati dal potere, spesso non li conosceremmo neppure, non avrebbero alcuna risonanza. Troppo spesso li prendiamo in considerazione solo a partire dalla loro sofferenza e morte violenta.
Così, dopo la sua morte eclatante e ignominiosa, sparuti gruppetti di discepoli e discepole tenaci cominciarono a riunirsi per incoraggiarsi a vicenda, ricordando Gesù e riflettendo sul suo insegnamento e sulle sue pratiche di vita. Chi aveva personalità e/o cultura (Pietro, Giovanni, Giacomo, Paolo di Tarso…) guidava la riflessione, indirizzandola a poco a poco verso la costruzione di vere e proprie “teologie”.
La vita di Gesù e i suoi singoli momenti hanno cominciato così a subire anche travisamenti e manipolazioni, funzionali a sostenere la tesi dei diversi predicatori/animatori (Alessandro Manzoni ha scritto una pagina memorabile sulle “frange” che attaccano allo scialle di una notizia coloro che se la passano di bocca in bocca…). Continua a leggere