Non esistono ovili chiusi
Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde;egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio» (Giovanni 10, 11-18).
Il brano di Giovanni ci parla dell’identificazione di Gesù con il “buon pastore”. La figura del pastore era una delle poche rappresentazioni simboliche di Gesù nell’iconografia sacra in epoca paleocristiana.
Il dipinto più antico che rappresenta Gesù pastore è stato ritrovato nelle catacombe di san Callisto a Roma e risale alla fine del secondo secolo. Tuttavia, nel tempo, l’immagine del buon pastore è stata spesso banalizzata e mal interpretata.
Nel primo testamento si parla sovente di pastori e pecore. Infatti la sopravvivenza del popolo di Israele dipendeva dall’allevamento del bestiame, in particolare degli ovini (pastore/pastori compare 88 volte, pecora/pecore 129 volte e gregge/greggi 185 volte). Il termine pastore, oltre che nel racconto della vita di ogni giorno, (Abele, Davide, Mosè e Amos erano pastori Genesi 4, 2, 1Samuele 17,15, Esodo 3, 1, Amos 7,14), era spesso usato in modo simbolico per indicare la funzione di chi aveva il compito di governare e condurre il popolo come, ad esempio, i re.
Ma l’accezione più comune del termine, nella Bibbia, è quella del suo utilizzo per indicare Dio quale pastore del popolo di Israele “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla…” (Salmo 23, 1-6; Salmo 79, 2; Gn 48,15). Continua a leggere